Denti che si muovono
La mobilità dentale è una condizione che non va mai sottovalutata, sia che essa coinvolga un solo elemento, sia che riguardi più denti. Si tratta infatti di un disturbo per il quale gli elementi dentali, anziché essere ben ancorati all’osso sottostante, risultano visibilmente instabili, è la conseguenza di problemi legati ai tessuti parodontali cioè alla perdita di attacco osseo.
In condizioni fisiologiche (di normalità), i denti presentano una loro mobilità di base, ma si tratta di un fenomeno assolutamente lieve: questa può essere di circa 0,2 mm di movimento laterale e 0,02 mm di movimento verticale.Una mobilità maggiore di questa dovrebbe far allarmare i pazienti, a meno che non ci si trovi in una di queste condizioni: durante la gravidanza, durante il periodo mestruale o in un periodo in cui si stanno assumendo contraccettivi orali o sostanze in grado di generare degli sbalzi ormonali.
In simili circostanze la mobilità potrebbe essere giustificata, ma al di fuori di queste è bene fare un controllo e verificare l’entità del fenomeno.
La malattia parodontale (o parodontite) che causa la mobilità dei denti infatti può portare alla caduta di alcuni o tutti gli elementi dentari, conseguenza che certamente spaventa chiunque sia per i problemi funzionali sia per quelli estetici ai quali questa condizione potrebbe condurre.
A seconda della gravità della condizione, in ambito dentistico la malattia parodontale può presentarsi in forma più o meno avanzata e più o meno aggressiva portando a:
- Problema totalmente reversibile
- Problema parzialmente reversibile
- Problema irreversibile
Perché la mobilità dei denti può risultare pericolosa?
Di norma, la stabilità dei denti nelle arcate dentali è resa possibile dal parodonto, noto anche come tessuto parodontale. Esso è costituito dall’osso alveolare, dal legamento parodontale, dal cemento radicolare e dalla gengiva aderente, tutti tessuti che circondano i denti e che formano intorno ad essi una struttura in grado di garantirne la salute e la stabilità nel tempo oltre che servire come ammortizzatore durante la masticazione e il digrignamento.
Se un dente o più denti cominciano a muoversi, invece, potrebbe significare che queste strutture abbiano subito dei problemi e che quindi alcuni tessuti (parodontali, gengivali o altri) abbiano “allentato la loro presa” sui denti. Una delle malattie che più di frequenti colpisce questa zona del cavo orale è la parodontite, nota ai più anche con il nome di piorrea.
Che cos’è la parodontite?
La parodontite è una malattia che si presenta con sintomi come un’infiammazione delle gengive e mobilità dentaria e che colpisce una percentuale di popolazione abbastanza alta, specialmente in età adulta (con maggiore incidenza sopra i 30 anni). La parodontite è causata tra gli altri fattori dalla presenza di batteri nella bocca, i quali si insediano fra gli elementi e le gengive andando così a danneggiare i tessuti.
Chi soffre di parodontite non solo deve affrontare il dolore, la difficoltà a masticare e l’alitosi ma appunto anche tutte quelle che potrebbero essere le conseguenze della malattia, caduta dei denti compresa.
Uno dei primi sintomi della patologia è infatti l’aumento della mobilità dentale e il sanguinamento delle gengive, che vanno sempre tenuti sotto stretta sorveglianza per evitare che la situazione degeneri rapidamente. Se però si interviene in tempo sulla malattia, e se si mette in pratica una terapia adeguata, la piorrea può essere curata ed arrestata (salvo il ripresentarsi di recidive).
Mobilità dentale e gengiviti
La mobilità dentale non è solo effetto della parodontite, ma può anche essere legata a problemi di gengiviti, specialmente se croniche. La gengivite è un altro disturbo al cavo orale che si presenta sotto forma di processo infiammatorio localizzato nei tessuti gengivali. Essa, insieme alla piorrea, è fra le principali cause della mobilità dentale nei soggetti adulti; allo stesso modo della patologia precedentemente descritta, va quindi diagnosticata e curata in tempo, prima che degeneri e che porta a conseguenze negative difficili da contrastare.
Se quindi ci si accorge di avere un dente che si muove è di fondamentale importanza contattare il proprio dentista di fiducia per fissare un appuntamento di controllo e di pulizia profonda del cavo orale.
Altre cause della mobilità dentale
La mobilità dentale non è però una conseguenza esclusiva di piorrea e gengivite. A causare questa condizione può anche essere la presenza di ascessi dentali, quindi un accumulo di pus racchiuso nei tessuti che circondano la radice di un dente, in grado di generare un rigonfiamento e un indebolimento significativo delle gengive.
Anche il bruxismo potrebbe essere una causa di mobilità dentale: esso è il vizio involontario che porta il paziente a digrignare o serrare i denti durante il sonno, azione che non fa altro che indebolirli e danneggiarli. Se la mobilità dentale dovesse accompagnarsi anche ad un consumo dello smalto dentale e ad un forte dolore o ad una tensione muscolare nella zona delle tempie o alla cervicale al momento del risveglio, allora potrebbe trattarsi proprio di mobilità dettata da bruxismo.
Lo stesso problema è spesso generato anche dagli squilibri ormonali, dettati da condizioni differenti (gravidanze, ciclo mestruale, menopausa e via dicendo). Qualsiasi sia la causa, è comunque importante non trascurare il problema e mettersi nelle mani di professionisti competenti e in grado di trattare il problema nel migliore dei modi.
Cause della mobilità dentale in breve
- Gengiviti o Parodontiti
- Bruxismo (digrignare i denti durante le ore notturne)
- Ascesso gengivale
- Sbalzi ormonali (gravidanze, ciclo mestruale, menopausa ecc.)
Prevenzione del problema e possibili rimedi
Il primo aspetto da tenere in considerazione quando si parla di mobilità dentale è senza dubbio la prevenzione. Per quanto possa apparire un concetto scontato, fare una buona prevenzione rappresenta davvero un’arma vincente per la salvaguardia del proprio sorriso. Prevenire la mobilità dentale, perciò, è il miglior modo per contrastarla.
Ma come fare? Come si fa davvero prevenzione orale?
Prima di tutto, bisogna sottoporsi a periodiche visite di controllo dal dentista, certamente in grado di individuare i problemi sul nascere e prima che diventino irreversibili. È poi consigliabile sottoporsi a dei trattamenti di pulizia professionale approfondita, da effettuarsi almeno 2 volte all’anno e comunque sotto indicazione dell’igienista dentale.
La pulizia professionale, o igiene dentale, è una procedura eseguita dall’igienista dentale o dal dentista che ha l’obiettivo di rimuovere la placca e il tartaro accumulato sulla superficie dei denti e fra gli elementi e i tessuti orali.
In caso di dente che si muove per via di una parodontite accertata, è poi possibile optare per una terapia parodontale conservativa; essa ha la capacità di limitarne la mobilità e quindi di prevenirne una possibile caduta dei denti. La cosa importante, comunque sia, è che qualsiasi tipo di terapia o rimedio sia sempre sottoscritto e/o suggerito da un odontoiatra formato e aggiornato sull’argomento, perché con la salute i rimedi casalinghi o “a buon senso” non funzionano e bisogna sempre affidarsi a professionisti.
Evitare dunque i rimedi “fai da te” o “della nonna” e mettiti nelle mani di persone competenti.
Chiama lo studio Barcelli per avere maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento e, se presenti un’evidente mobilità dentale, non attendere oltre, perché in questo caso agire con anticipo può fare davvero la differenza.
Se vuoi parlare con la segreteria puoi farlo comodamente telefonando allo Studio Dentistico Barcelli di Rovereto